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Dalla parte di Antonio José Bolivar

Antonio José Bolívar Proaño è il protagonista di un meraviglioso libro di Luis Sepulveda, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Quest’uomo ha avuto almeno tre vite. Della prima sappiamo ben poco: quello che ci racconta Sepulveda è che Antonio José Bolívar e la moglie – stanchi della malignità di conoscenti e abitanti di San Luis, il villaggio nei pressi del vulcano Imbabura dove vivevano – decidono di lasciare tutto e partire per il lungo viaggio che li porta a diventare due fra i primi coloni dell’Amazzonia, insediandosi a El Idilio. Dopo un paio d’anni la donna muore consumata dalla malaria, non prima che entrambi abbiano fatto conoscenza degli shuar, gli indigeni della foresta che insegnano ai coloni a sopravvivere.

È proprio con gli shuar che Antonio José Bolívar trascorre la sua seconda vita. Per lunghi anni vivrà come uno di loro, e quando a causa di un tragico incidente è costretto ad abbandonarli, entra nella sua terza vita completamente diverso: ha imparato a vivere in armonia con i ritmi e i misteri della natura selvaggia, con il suo equilibrio che non nessun gringo può comprendere. È qui che – anziano e solitario – lo ritroviamo costretto ad aiutare in una missione ingrata il sindaco di El Idilio. Costui, unica autorità del posto, viene descritto semplicemente come “un individuo obeso che sudava incessantemente”, tanto da guadagnarsi il soprannome di Lumaca. Un uomo arrogante, stupido, vigliacco e superficiale, disprezzato dalla gente del posto, che non capisce nulla di come muoversi nella Natura, ma che nella sua superbia continua ad ignorare i consigli di Antonio José Bolivar.

Oggi l’umanità si trova ad un bivio: continuare a dare retta alla Lumaca e quello che rappresenta, o ascoltare Antonio José Bolívar. Per troppi anni abbiamo fatto finta di niente, ci siamo accontentati delle soluzioni superficiali della Lumaca. Il risultato è il disordine ambientale che è sotto ai nostri occhi.

Le emissioni di gas serra aumentano, i fiumi si inquinano, l’aria diventa irrespirabile, aumentano le temperature, si sciolgono i ghiacciai, si alza il livello del mare, la biodiversità viene meno, sparisce la barriera corallina, l’ecosistema è al collasso: tutto questo è davanti ai nostri occhi, eppure continuano a mancare la volontà politica dei Governi e la consapevolezza da parte dei cittadini.

Quanto mi fa rabbia riconoscere che nel mondo si dà sempre più ascolto alla Lumaca, e sempre meno ci si chiede come comprendere e rispettare la natura e i suoi delicati equilibri, come ha cercato di fare José Antonio Bolívar, il vecchio che leggeva romanzi d’amore.

È nostro compito metterci con forza e senza compromessi dalla sua parte.

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